roma, 25/10/2011 - Primo obiettivo: partecipare alla costruzione di uno schieramento che dia risposte ai bisogni del Paese Un’Associazione politica aperta a tutti coloro che hanno a cuore il rilancio dell’identità e dell’azione dei repubblicani e più in generale delle forze rappresentative del pensiero democratico e liberale, nella collocazione politica che oggi risponde meglio alle necessità del Paese: si chiama “Concentrazione Democratica Repubblicana” ed è nata a Roma sabato 22 ottobre nel corso dell’Assemblea nazionale dei repubblicani per il cambiamento, alla presenza dell’Onorevole Giorgio La Malfa. Nella sua prima riunione, l’Associazione ha eletto Coordinatore nazionale l'Avvocato Paolo Gambi della Consociazione Repubblicana di Ravenna. L’Assemblea costitutiva di Concentrazione Democratica Repubblicana – 95 i partecipanti in rappresentanza di gruppi già costituiti o in via di costituzione in tutte le regioni italiane - ha ribadito le ragioni che impongono una svolta nella guida del Paese e la nascita di un Governo che sappia realmente affrontare il problema del risanamento della situazione finanziaria, del rilancio della crescita e della maggiore occupazione. L’assemblea ha sostenuto che il movimento Repubblicano deve partecipare attivamente con tutte le sue energie allo sforzo per definire sul piano programmatico e per costruire sul piano politico uno schieramento capace di dare una risposta positiva ai bisogni ed alle attese del Paese.
Agenzia DIRE, 24/10/2011 - Il presidente del Consiglio riferisca in parlamento sulle nuove misure anti-crisi, che dovrebbero contentere interventi anche sulle pensioni, prima di comunicarle all'Europa. E' la richiesta dei gruppi di opposizioni prima che sia avvii l'esame dell'ordine del giorno alla Camera. A dare il la' e' un intervento di Giorgio La Malfa (Terzo Polo) che, riferendosi alla scena di ieri tra la cancellera tedesca Merkel e il presidente francese Sarkozy, sottolinea: "E' la prima volta, nella mia lunga esperienza politica, che vedo il mio Paese trattato in questo modo a livello internazionale. Nemmeno nella crisi drammatica del '76, quando dovemmo impegnare l'oro della Banca d'Italia per fronteggiare una crisi valutaria, ho sentito rivolgersi con sarcasmo e ironia, con questi toni ultimativi, al nostro Paese". La Malfa precisa di non voler fare "un intervento politico" ma di limitarsi a constatare che il presidente del Consiglio europeo Van Rompuy "ha chiesto con tono fermo che entro mercoledi' serve un segnale forte da parte dell'Italia e che chiesto al nostro premier di riferire all'Europa". La Malfa chiede alla presidenza della Camera "di farsi interprete della richiesta che Berlusconi riferisca anche al parlamento italiano". E pone questo interrogativo: "Puo' il presidente del Consiglio andare a Bruxelles senza prima aver esposto davanti al parlamento nazionale cio' che intende esporre ai colleghi Ue". Secondo l'esponente dei Liberaldemocratici per Berlusconi c'e' "l'assoluto e imprenscindibile obbligo di parlare all'Italia prima che all'Europa". E ricorda che Merkel ha ottenuto il rinvio del prossimo Consiglio Ue a mercoledi' "proprio per riferire al Bundestag". Il deputato di opposizione conclude: "La nostra non e' una richiesta fatta per polemica ma per senso di responsabilita' nazionale, per dare al governo, in un momento molto difficile, il conforto del parlamento". Alla richiesta di La Malfa si associano Fli, Pd e Udc
Camera dei Deputati, 24/10/2011 -
ANSA, 23/10/2011 - 'Le immagini della conferenza stampa del presidente francese e della cancelliera tedesca, le cose dette sull'Italia e il tono in cui sono state dette indicano una condizione di isolamento dell'Italia che non si e' mai vista negli ultimi 30 anni'. Lo afferma in una nota Giorgio La Malfa. 'Il rischio che dichiarazioni che associno l'Italia alla Grecia possano fare precipitare la crisi del nostro debito pubblico e' ormai altissimo. Il presidente del Consiglio, che e' chiamato a presentare le sue proposte a Bruxelles mercoledi', ha il dovere di venire davanti al Parlamento italiano prima di tornare a Bruxelles e spiegare a chi rappresenta il popolo italiano che cosa stia succedendo, se egli e' ancora in grado di rappresentare degnamente l'Italia, e che cosa egli si appresta a dire ai nostri amici ed alleati'. (ANSA).