Camera dei Deputati, 23/2/2011 - PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole La Malfa. Ne ha facoltà. GIORGIO LA MALFA. Signor Presidente, signor Ministro, non è questo il momento per una analisi retrospettiva delle responsabilità che questo o quello ha avuto nei nostri rapporti con questo o quel Paese arabo, con la Libia in particolare. Condivido il giudizio del Ministro sulla gravità estrema della situazione in Libia e la preoccupazione per i riflessi che potrebbero determinarsi per il nostro Paese sul terreno economico e sociale e per il rischio di un afflusso verso le nostre sponde di cittadini provenienti da quei paesi. Voglio dichiarare che siamo pronti a fare la nostra parte in seno alla Commissione affari esteri se essa avrà dal Governo un filo diretto per la conoscenza di questi avvenimenti. Condivido in particolare, signor Ministro, la richiesta che il Governo italiano fa all'Europa di considerare il problema libico, il problema dei Paesi della sponda sud del Mediterraneo, come un problema dell'Europa e non dei singoli Paesi che si trovano su questo fianco, quindi anche su questo c'è la solidarietà. Naturalmente, signor Ministro - dico anche questo, ma non è il momento di approfondire - lei è il primo a sapere che la capacità del Governo italiano di chiedere ed ottenere una solidarietà dall'Europa dipende anche dal prestigio di cui il Governo gode e, sfortunatamente, il prestigio di cui il Governo italiano gode internazionalmente è a un livello talmente basso che i suoi giusti sforzi non sono destinati ad conseguire grandi risultati. Forse sarebbe il momento di un Governo di unità nazionale, se la situazione dovesse rimanere molto grave (Applausi di deputati del gruppo Partito Democratico).
ANSA, 10/2/2011 - 'L'esito sostanzialmente nullo del Consiglio dei Ministri di ieri dedicato all'economia, giudicato insoddisfacente oggi da tutte le forze economiche e sociali, imprenditoriali e sindacali, indica che il governo non e' in grado di prendere provvedimenti efficaci per rimettere in moto una situazione economica che il Governo stesso e' costretto a riconoscere allarmante'. Lo ha detto Giorgio La Malfa, repubblicano del gruppo misto. 'E' evidente - ha continuato La Malfa - la contraddizione fra lo sforzo di coinvolgimento delle forze politiche e sociali per rilanciare l'economia e la chiamata alle armi contro tutte le istituzioni che nella giornata di ieri e' venuta dal Pdl. Il perdurare di questa condizione di inerzia del governo e di sempre piu' aspra tensione istituzionale avra' effetti nefasti sull'Italia. Vogliamo sperare - ha concluso La Malfa - che vi siano componenti della maggioranza piu' dotati di senso di responsabilita' che concorrano a determinare le condizioni per una svolta politica del Paese'.
Camera dei Deputati , 3/2/2011 - Intervento dell'on. Giorgio La Malfa in Aula alla Camera dei Deputati
Adnkronos, 31/1/2011 - "La proposta di Berlusconi arriva tardi e giunge dal capo di un governo che ha fallito la politica economica fin dall'inizio della legislatura, come conferma il fatto che Trichet abbia inserito l'Italia tra i Paesi 'problematici'". Lo dice all'ADNKRONOS Giorgio La Malfa, secondo il quale Berlusconi e' "un leader con l'acqua alla gola e il suo problema non e' la politica economica, ma sono i guai personali che lo rendono inadatto a fare il presidente del Consiglio". "Se si vuol rilanciare l'economia serve un piano di riduzione del debito pubblico attraverso le privatizzazioni e la vendita degli asset pubblici, non basta -aggiunge La Malfa- dire di no all'ipotesi di una patrimoniale. E' indispensabile un piano economico serio per evitare che il debito pubblico travolga il nostro Paese". Infine, "il fatto che Berlusconi si rivolga al Pd, conferma che la sola preoccupazione politica del premier e' proprio il terzo polo. Nel momento in cui il suo prestigio cade a capofitto, un'aggregazione di forze moderate come il terzo polo puo' insidiare seriamente l'elettorato berlusconiano. E Berlusconi cerca di esorcizzare questo pericolo, prima attaccandoci a testa bassa e poi rivolgendosi al Pd".