Camera dei Deputati, 26/1/2011 - PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole La Malfa. Ne ha facoltà. Le ricordo che ha due minuti a sua disposizione. GIORGIO LA MALFA. Signor Presidente, devo dire che ho personale simpatia per l'onorevole Bondi e rispetto per l'impegno con il quale egli si dedica all'azione politica. Non posso non ripetere quello che ho detto parlando sull'ordine dei lavori: la difesa di un Ministro deve essere affidata al Presidente del Consiglio perché il Ministro per i beni e le attività culturali è parte di una squadra di Governo e lo spettacolo di un Ministro costretto a difendere se stesso e la sua azione nel silenzio del Capo del Governo, significa che egli è solo. Noi dobbiamo capire per quale ragione la solidarietà dell'intero Esecutivo non si è espressa nelle parole di colui che aveva il dovere di difenderlo. Aggiungo un'ultima cosa, signor Ministro. Le cose che lei ha detto, che riguardano lo stato dei beni culturali in generale, i fondi accantonati e non spesi a Pompei negli ultimi dieci anni, non costituiscono una, per così dire, esonerazione dalle responsabilità nella gestione del Ministero. Se lei dice che le cose vanno male non può poi dire: io rimango in quella posizione. La sua autodifesa, e me ne dispiace, le ripeto, per la personale stima che ho nei suoi confronti, è un'autodifesa che giustifica il voto che la Camera si prepara a dare sulla sua posizione.
Roma, 26/1/2011 - su internet all'indirizzo http://www.youtube.com/watch?v=NpVgPg9SM-I le prime immagini video della manifestazione del 22 gennaio 2011
Roma, Adnkronos, 26/1/2011 - La proposta lanciata da Pellegrino Capaldo di "privatizzare" il debito pubblico con una "imposta sulle plusvalenze immobiliari" mira in sostanza ad introdurre una "imposta patrimoniale. Questa mi sembra una via non convincente, non la seguirei". Lo dice Giorgio La Malfa. "Oggi chi affronta il tema del debito pubblico tocca il nodo centrale della situazione finanziaria italiana, un tema sul quale il governo e' stato non solo silenzioso ma colpevolmente inerte -dice l'esponente repubblicano che ha aderito al Terzo polo all'ADNKRONOS-. Per questo bisogna premettere che porre il problema, come ha fatto Giuliano Amato e come ora fa Capaldo, e' sacrosanto". Ma per La Malfa "la via maestra per affrontare il problema del debito pubblico e' l'alienazione del patrimonio pubblico ai privati. Questo si puo' fare in varie forme: dirette, individuando ad esempio una caserma per metterla sul mercato, o complesse. Questa ultima forma, cui ha accennato il professor Guarino, e' la piu' efficace. Certo non e' una operazione da fare in 48 ore, ci vuole una praparazione lunga". (segue) La Malfa prosegue: "Costituire una societa' titolare dei beni che venda sul mercato le azioni corrispondenti, riduca il debito pubblico e poi metta sul mercato questi beni rientrando della cifra che ha sborsato per prenderli dallo Stato sarebbe la via piu' efficace". L'esponente repubblicano conclude: "Se poi mancasse poco a completare l'operazione si potrebbe pensare ad una piccolissima azione patrimoniale, ma solo per completare il disegno
Corriere della Sera, 23/1/2011 -